16 giugno 2012

Basilico



CARATTERISTICHE E ORIGINE:

Il basilico (Ocimum basilicum, L., 1753) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica.

É una pianta facile da coltivare e da tenere anche in una casa senza giardino, basta un vaso da tenere in balcone o sul davanzale. Ha bisogno di una cura minima e può essere comprato facilmente anche al supermercato oltre che in serra.

Il basilico cresce bene quando il sole è abbondante e la temperatura tra i 20 ºC e 25 ºC, come nel clima mediterraneo. A più alte temperature necessita di una più alta umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Gradisce annaffiature frequenti, ma con un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d'acqua sono dannosi per le radici. Si coltiva negli orti o in vaso.

Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che termina con la produzione dei semi. Sui fusti lasciati a fiorire, la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, e cala la produzione dell'olio essenziale che produce il profumo. I semi possono tuttavia essere seminati l'anno successivo.







COME RICONOSCERLO:

È una pianta erbacea annuale alta fino a 60 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.

I piccoli fiori bilabiati, bianchi o rosei, hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie.

I semi sono fini, oblunghi e neri.





VARIETÀ:

Sono state classificate circa 60 varietà e cultivar di O. basilicum, che si differenziano per l'aspetto e l'aroma. La difficoltà nel classificare il basilico è dovuta principalmente alle caratteristiche polmorfiche della pianta e all'impollinazione incrociata, rendendo a volte dubbia l'identità botanica del basilico così come citata in diverse letterature. Tra le varietà si ricordano:

- Basilico genovese (O. basilicum ‘Genovese Gigante’): è il più comune e rinomato in Italia. Usato per produrre il pesto. Ha foglie larghe, un aroma di gelsomino, di liquirizia e di limone.

- Basilico fine verde (O. basilicum ‘Piccolo’), piccole foglie allungate, con un profumo più dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.

- Basilico thailandese (O. basilicum var. thyrsiflora), l'aroma delle sue foglie ricorda la menta e il chiodo di garofano, e si utilizza con i frutti di mare e nelle minestre esotiche.

- Basilico porpora messicano (O. basilicum ‘Purple Ruffles’), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, ha un aroma dolce ed un po' piccante, si può usare nelle insalate.

- Basilico messicano (O. basilicum ‘Cinnamon’), con un forte profumo di cannella e dai fiori porpora.



PROPRIETÀ:

Il basilico trova applicazione negli stati ipotensivi. Possiede azione digestiva, carminativa, bechica e, alle giuste dosi, azione sedativa e favorente il sonno. È infatti particolarmente indicata negli stati di stress psicofisico per le sue proprietà toniche. Un altro utilizzo comune è dato per chi soffre di coliche, mal di testa, emicranie e problemi alle vie urinarie; è molto indicato anche per problemi a carico dell'apparato respiratorio in quanto è espettorante, quindi per la tosse, l'asma, problemi ai seni paranasali, raffreddore, influenza, bronchite e raffreddamenti in generale. Ci tiene lontani gli insetti ed è efficace contro le punture di insetti e scorpioni; calma la nausea e il vomito, apporta benefici alla pelle, ai dolori muscolari e reumatici.

Secondo uno studio condotto in India il basilico si è rivelato un'arma efficace nell'alleviare i dolori derivanti dall'artrite, che come sappiamo è una fastidiosissima patologia che colpisce le articolazioni. Sempre da questo studio è emerso che l'assunzione di basilico crudo serve a contrastare e combattere diversi tipi di infiammazione come raffreddori e malattie della pelle. Questa particolare proprietà del basilico sembra sia da ricondursi alla sostanza che conferisce il caratteristico aroma al basilico, l'eugenolo.



SOMMINISTRAZIONE:

Il basilico deve essere utilizzato fresco. La cottura ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo. Quando essiccato, perde completamente il suo sapore e ha un debole profumo di fieno. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, avvolto in un canovaccio da cucina. Le foglie congelate conservano invece il sapore per diversi mesi.

Foto: Kiwitan

Foto: Kiwitan



APPROFONDIMENTI:

2 maggio 2012

Peperoncino

CARATTERISTICHE E ORIGINE:

Capsicum L. è un genere di piante della famiglia delle Solanaceae, originario delle Americhe, ma attualmente coltivato in tutto il mondo. Questa famiglia include una serie di piante importanti da un punto di vista alimentare quali il pomodoro, la patata, la melanzana, il tabacco, entrate ormai nell'uso quotidiano di tutti. Il capsicum è una pianta erbacea o arbustiva, perenne nei suoi luoghi d'origine ma molto spesso coltivata come annuale, che comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci.
Tutte le varietà di peperoncino sono commestibili: quelli considerati ornamentali sono così chiamati solo per il loro aspetto molto decorativo e non per la loro mancanza di commestibilità.


Diversi tipi di frutti di peperoncino.

 Il peperoncino è una pianta perenne, coltivata però come annuale; esistono svariate specie di peperoncino, con frutti di forme o colori diversi, ma che anche presentano diversi gradi di piccantezza. E' proprio per il caratteristico sapore piccante che i peperoncini vengono utilizzati nell'alimentazione.
L'etimologia del nome Capsicum non è certa: secondo alcuni, il nome latino "Capsicum" deriva da "capsa", che significa scatola, e deve il nome alla particolare forma del frutto (una bacca) che ricorda proprio una scatola con dentro i semi. Altri invece lo fanno derivare dal greco kapto che significa mordere, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando si mangia.
La parte più piccante del peperoncino è la parte superiore del frutto e la placenta interna, che vanno quindi asportate se si intende diminuirne l'effetto piccante.

Foto: http://www.pollicegreen.com/come-coltivare-peperoncino/7209/

Anche il peperoncino è una pianta perfetta per chi vuole avere una pianta “aromatica” pur abitando in una casa senza giardino. Si tratta infatti di una pianta a forma di cespuglio o di piccolo albero che, coltivata in vaso, non raggiunge dimensioni considerevoli ed è quindi adatta anche alla collocazione in balcone.

Pianticelle di peperoncino appena piantate in terrazzo.
Foto: Kiwitan
Le piantine di peperoncino preferiscono posizioni molto luminose e soleggiate per svilupparsi al meglio, se piantate all'ombra avranno sicuramente un aspetto molto ornamentale, ma il raccolto di frutti sarà molto scarso. La pianta è perenne, quindi volendo si possono conservare le piante negli anni, in questo caso vanno riparate con l'arrivo dei freddi, poiché non sopportano il gelo.



COME RICONOSCERLO:

I fusti sono eretti, molto ramificati, di colore verde brillante; le foglie sono medio-grandi, ovali, lucide, cerose; in primavera produce piccoli fiori bianchi e cinque petali, cui seguono frutti solitamente stretti e allungati ma che, a seconda della varietà, possono essere anche tondi o costoluti; di colore, verde, rosso, giallo o viola. I frutti si consumano freschi, cotti o essiccati; hanno sapore aromatico e più o meno piccante a seconda della varietà. Il peperoncino è una spezia utilizzata in tutto il mondo sia per il gusto piccante, sia per le proprietà antisettiche. 


Foto: Wikipedia

All'interno del genere Capsicum abbiamo circa 50 specie di piante, perenni e annuali, delicate e rustiche, a portamento suffruticoso o arbustivo tra le quali troviamo anche il comune peperone e i peperoncini coltivati a scopo ornamentale e alimentare, nonché il pepe di Cayenna e la paprika.

La varietà diffusa in Italia è solo il capsicum annuum; le altre si coltivano soprattutto in America Meridionale e in Messico. Il capsicum annuum raggruppa le varietà più diffuse: il capsicum abbreviatum, l'acuminatum, il fascicula-tum, il cerasiferum, il bicolor e il christmas candle.
- Scala di misura della piccantezza di un peperoncino: http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_Scoville

- Il CAPSICUM ABBREVIATUM ha frutti piccoli e conici che non superano i cinque centimetri.
- L'ACUMINATUM produce bacche sottili a cono allungato leggermente ricurve.
- I frutti del FASCICULATUM sono diritti e sottili molto piccanti.
- Quelli del CERASIFERUM sono piccoli e rotondi come le ciliege dalle quali prendono il nome. Il bicolor ha frutti bicolori, violetti e rossi molto piccoli.
- Infine il CHRISTMAS CANDLE fa riferimento alla festività di Natale perché la pianta, utilizzata come ornamento, mantiene i suoi frutti fino a Dicembre inoltrato.

Queste varietà sono le più diffuse da noi. In genere i peperoncini più piccoli sono i più piccanti. Per provare il grado di piccantezza (grado Scoville:



PROPRIETÀ:

Gli uccelli, al contrario dei mammiferi, non sono sensibili alla capsaicina, poiché questa sostanza agisce su uno specifico recettore nervoso che gli uccelli non possiedono. A ragione di ciò i peperoncini costituiscono il cibo preferito di molti volatili; essi costituiscono infatti una fonte di vitamina C e carotene  (dal suo metabolismo si producono due molecole di vitamina A), necessari agli uccelli soprattutto durante la muta del piumaggio. In cambio gli uccelli spargono i semi della pianta sia mentre consumano i frutti, sia attraverso le feci, poiché questi semi riescono a oltrepassare l'apparato digerente inalterati. Si pensa che questo tipo di relazione abbia promosso l'evoluzione dell'attività protettrice della capsaicina.
Curiosità: Alcune varietà di peperoncino sono addirittura chiamate “bird peppers”:
http://it.wikipedia.org/wiki/Bird_pepper

Il peperoncino in generale ha buone percentuali di antiossidanti e vitamine che riducono le malattie legate all'invecchiamento. 
Nel frutto si può trovare anche vitamina E che svolge un ruolo attivo contro i processi ossidanti delle cellule e contro i processi di invecchiamento della pelle. 

Contenuto di Vitamina A:
Red chili peppers (fresco): 21,000 (IU Per 100 Grammi)
Red chili peppers (essicato):  16,000 (IU Per 100 Grammi)



SOMMINISTRAZIONE:

I peperoncini possono quindi essere forniti freschi dopo essere stati prima lavati e ben asciugati. Essiccati vengono spesso inseriti anche nei misti semi specifici per uccelli, ma perdono gran parte delle loro proprietà nutritive.


Peperoncino sminuzzato e mischiato ad altre verdure.

Peperoncino fresco offerto nel mistro di frutta e verdura quotidiano.
Foto: http://www.inseparabileforum.com/forum/topic_TOPIC_ID_21147_2.htm

Peperoncini essiccati nei misti semi.
  

Foto: Kiwitan



APPROFONDIMENTI:



24 aprile 2012

Arancino cinese

CARATTERISTICHE E ORIGINE:

Fortunella è un genere di piccoli alberi sempreverde da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee. Viene chiamato anche kumquat o arancino cinese o mandarino del Giappone. Il kumquat è una pianta che viene coltivata anche a scopo ornamentale.
È una pianta perfetta per chi vuole avere un albero da frutto pur abitando in una casa senza giardino. Si tratta infatti di una pianta a forma di cespuglio o di piccolo albero che, coltivata in vaso, non raggiunge dimensioni considerevoli ed è quindi adatta anche alla collocazione in balcone. Inoltre è molto resistente e facilmente adattabile alle differenze climatiche.
Il suo frutto ricorda, in piccolo, quelli delle piante del genere affine Citrus. È commestibile ed è usato per la preparazione di marmellate e canditi. La consistenza sottile e dal gusto delicato della buccia consente di mangiare il frutto senza sbucciarlo. Il frutto viene prodotto generalmente dal tardo novembre fino a febbraio.


Frutti di kumquat.

Un terrazzo con vasi di fortunella e limoni.
Foto: http://www.gapphotos.com/imagedetails.asp?imageno=17681

Dimensioni dei frutti di Kumquat.



L'albero differisce dalle specie di Citrus dal fatto che durante l'inverno entra in un periodo di letargo in cui non mette più nuove gemme o getti.
I kumquat preferiscono i climi temperati caldi, però, a differenza degli altri agrumi, sono in grado di adattarsi anche a climi temperati tendenzialmente freddi, questo perché, come l’arancio trifogliato, possiedono un’elevata resistenza al freddo, sopportando senza problemi temperature di –10°C. Queste piante richiedono estati calde, con temperature ottimali comprese tra 25 e 38°C per lo sviluppo vegetativo e riproduttivo. Le esposizioni in ambienti soleggiati sono ideali, però meglio se al riparo dai venti freddi e dalla grandine.




COME RICONOSCERLO:

Si presenta in forma cespugliosa, compatta, è un piccolo albero sempreverde, di 2,5-4,5 m, con rami fitti, e qualche volta piccole spine. Le foglie sono di un verde scuro intenso, e i fiori bianchi, simili a quelli dei Citrus, nascono singoli o in gruppo dalle gemme. 
Foto: Wikipedia

 
Aspetto di un alberello di kumquat in vaso.

Varietà:
- "Fortunella margarita" (chiamata in Giappone "Nagami"), ha una forma ovale ed una buccia liscia e ricca di oli essenziali di colore verde quando e' acerba e giallo-arancio nel pieno della maturazione;
- “Fortunella japonica”: (chiamata "Marumi" in Giappone) invece, ha una forma tondeggiante e la buccia, quando è matura, di colore arancione. È un agrume probabilmente originario del Giappone. Molto simile alla Fortunella margarita (Kumquat ovale) ma con foglie più piccole, più chiare e con venature marcata, e con frutti di forma tondeggiante. Esiste anche una varietà variegata chiamata Sun Stripe.
- "Fortunella hindsi", è caratterizzata da frutti piccolissimi (1,5 cm. di diametro) dalla buccia arancione;
- "Fortunella Crassifolia" (chiamata anche "Meiwa") ha viceversa i frutti più grandi e rotondi.



PROPRIETÀ:

Per quanto riguarda le virtù terapeutiche, il kumquat è ricco di potassio (che aiuta a riequilibrare la presenza di liquidi nell'organismo ed è un efficiente aiuto al sistema cardiovascolare) e di vitamina C ed A (ha pertanto un forte potere antiossidante e potenzia notevolmente le difese immunitarie). Ha inoltre proprietà digestive.



SOMMINISTRAZIONE:

In cucina il frutto viene mangiato al naturale, intero e con la buccia, così che il sapore della polpa, piuttosto acidulo, si mescoli con quello della scorza, spessa e dal gusto dolce e molto aromatico; può essere consumato a fette nelle macedonie, oppure impiegato per la produzione di succhi, canditi e marmellate.
Prima della somministrazione è bene lavare bene i frutti e asciugarli prima di offrirli ai nostri pappagalli. Evitate di offrire frutti della pianta se questa è appena stata acquistata in un vivaio o garden, dato che solitamente vengono trattate.
Attenzione: Una somministrazione eccessiva di agrumi può provocare un eccesso di ferro, in quanto l’assorbimento di ferro viene stimolato dalla somministrazione di dosi elevate di vitamina C.

Frutto offerto intero.
Foto: Kiwitan




Frutto offerto tagliato a piccole fette da mischiare al misto di frutta e verdura giornaliero.




APPROFONDIMENTI (in lingua inglese):



20 aprile 2012

Semi germogliati


LA GERMINAZIONE: COS' E' E COME AVVIENE.

La germinazione di un seme parte dal così detto stato di quiescenza, ovvero da uno stato di sospensione reversibile dei processi vitali di un'organismo vivente, fino alla fase di sviluppo e crescita del germoglio e successivamente della pianta.

Photo by Fabio
Immagine: germogli di fagiolo mungo.


Il seme si forma sulla pianta madre, qui cresce e se ne distacca solamente dopo la maturazione. La lunga conservazione si ha grazie alla pochissima percentuale d'acqua che si trova al loro interno.
Un seme è formato da :
-L'embrione, che è una forma potenzialmente vitale ma non ancora attiva, al loro interno troviamo tutti i tessuti che daranno vita alle diverse parti della pianta;
-Il tessuto nutritivo chiamato parenchima, metabolicamente attivo;
-Il tegumento, che proteggono il seme dall'esterno, isolando il seme per favorirne la germinazione.


Immagine: germoglio di legume.


La durata della quiescenza è data sia da fattori ambientali sia da fattori di carattere ormonale, ovvero endogeni.

La germinazione ha inizio una volta che vengono attivati i meccanismi di risveglio, il seme comincia ad assorbire acqua, si idratano le cellule ed iniziano i processi fisiologici della pianta.
Il seme aumenta di volume, ed il tegumento che prima incapsulava l'embrione comincia a disfarsi o spezzarsi nei punti meno resistenti. La reidratazione riattiva il metabolismo cellulare del seme ed inizia la fase di accrescimento della pianta.

Photo by Fabio
Immagina: Germogli di Alfa Alfa (Erba Medica)
Da questo momento la pianta smette di comportarsi da eterotrofo, ovvero i propri fabbisogni nutritivi non sono più soddisfatti dalla presenza delle riserve fornite dalla pianta madre; ma comincia la l'autotrofia, quindi ha inizio la fotosintesi e cominciano a sintetizzare i composti organici partendo da sostanze inorganiche come acqua ed anidride carbonica grazie all'energia solare.

Prima che ciò avvenga la pianta attinge ancora in parte alle sostanze di riserva residue ma nel contempo comincia a fotosintetizzare.

Da questo momento in poi la pianta si può definire “produttrice” ed il processo di germinazione è terminato.


VALORI NUTRITIZIONALI:

Mentre cereali o legumi allo stato crudo sono immangiabili o indigesti, con la germogliazione è possibile mangiarli crudi. Con la cottura, infatti, si va a perdere la "vita" latente presente nel seme.
Durante la germinazione si sviluppano numerosi enzimi, veri e propri catalizzatori biologici, che hanno la capacità di accelerare le reazioni chimiche non andando però a “consumare” la stessa reazione né alterandone gli equilibri chimici.
Sappiamo però che gli enzimi possono essere influenzati da altre molecole alcune delle quali in grado di inibirne l'attività.

Durante la germinazione le proteine vengono “predigerite” dagli enzimi, scomponendole in amminoacidi velocemente assimilabili.
Tutti i germogli sono ricchissimi di sostanze nutritive ( le vitamine, durante il processo di germinazione aumentano fino al 100% rispetto al seme e fino al 1400% rispetto alla pianta adulta ) proprio perchè al culmine del loro ciclo biologico.

  • I carboidrati, vere e proprie riserve di energia e mattoni dell'apparato muscolare, vengono trasformati in zuccheri semplici, i quali vengono assimilati molto più velocemente dall'organismo;
  • Le proteine vengono demolite dagli enzimi e scisse in amminoacidi ( i quali combinati tra loro possono creare un'infinito numero di proteine, il corpo è in grado di sintetizzare solo alcuni amminoacidi definiti “essenziali” ma non di produrne, rendendo così essenziale la loro ingestione attraverso gli alimenti);
  • I grassi, importante riserva energetica, capaci di liberare grandi quantità di calore e trasportatori di alcuni tipi di vitamine, vendono disgregati nelle loro forme base di acidi grassi ( di origine sia animale che vegetale, sono importanti per la funzione strutturale ed energetica ) e glicerolo ( che viene trasformato nel fegato in glucosio, fonte energetica per il metabolismo cellulare);
  • I sali minerali ( fondamentali nella crescita dell'organismo, nello sviluppo di organi e tessuti come le ossa ) diventano più facilmente assimilabili in quanto combinati con gli amminoacidi.

E' proprio per questa elevata quantità di proteine e amminoacidi e grazie all'aumento di acidi nucleici (che compongono il DNA e l' RNA), i germogli hanno forti capacità ristrutturanti.

LA PREPARAZIONE:

Per la preparazione dei germogli sono necessari due strumenti fondamentali, il primo è un germogliatore, facilmente reperibile nei centri biologici o nelle farmacia omeopatiche, ed il secondo è l'estratto di semi di pompelmo.

Photo by Fabio
Immagine: germogliatore, estratto di semi di pompelmo
e semi germogliabili.

L'estratto di semi di pompelmo ha un forte potere battericida, in quanto è in grado di agire sulla formazione di numerosi batteri, quali salmonella e clamydia, più numerosi funghi.


Per la preparazione potete seguire le indicazioni presenti sul sito AIRAS cliccando sul link.


SOMMINISTRAZIONE:

La somministrazione dei germogli va comunque effettuata in base ad alcune considerazioni, l'attività del pappagallo, il tipo di alimentazione, se si trova o meno in periodo di muta, accrescimento, maturazione sessuale o picchi ormonali.

Ricordate sempre che i semi germogliati devono rimanere a disposizione dell'animale solo per poche ore, in quanto tendono alla formazione di muffe.

Photo by Fabio
Immagine: pasta con verdure bollite e semi germogliati di Alfa Alfa.

L'inserimento dei germogli nella dieta può necessitare del loro accostamento ad alimenti già conosciuti o apprezzati dall'animale, possono essere inseriti nelle ciotole di frutta o verdura o come in questo caso nella pasta.



19 aprile 2012

Il Tarassaco e le sue proprietà.

CARATTERISTICHE E ORIGINE:


Il Tarassaco ( Taraxacum officinale ) è una delle piante infestanti più comuni, di facile reperibilità sia in campi, boschi e giardini. Cresce facilmente anche ad alta quota ed è conosciuto anche con il nome di "dente di leone" e "piscialetto".


Photo by Kiwitan
Immagine : campo di tarassaco ( Taraxacum Officinale ).

Photo by Kiwitan
Immagine : pianta di tarassaco ( Taraxacum Officinale ).


COME RICONOSCERLO:

È una pianta erbacea e perenne, di altezza compresa tra i 3–9 cm. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei.
Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato (da qui il nome di dente di leone) e prive di stipole.
Il fusto, che si evolve in seguito dalle foglie, è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso, portante all'apice un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino.
Il capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all'indietro e con funzione di calice, racchiudenti il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi.
La fioritura avviene in primavera ma si può prolungare fino all'autunno.



Disegno tratto da Wikipedia


PROPRIETA’:


Fin dall'antichità era conosciuto per le proprietà medicamentose e farmacologiche riscontrate già dal naturalista Bock nel 1546, attribuendogli un potere diuretico.
Oggi sappiamo che il tarassaco, grazie alla presenza di inulina, tannino, sali minerali, vitamine (B1, B2, C, E),  acido linolenico, flavonoidi e acido taraxinico, è particolarmente indicato per la produzione della bile da parte del fegato, il transito intestinale, l'attività della flora batterica e per la sua azione depurativa e diuretica.


SOMMINISTRAZIONE:

E' necessario prendere alcune accortezze prima della somministrazione, evitare di raccoglierlo lungo strade trafficate o in campi coltivati dove è possibile un'uso di antiparassitari, acaricidi, diserbanti, insetticidi e fungicidi. Non somministrare il fiore della pianta quando comincia a svilupparsi il soffione per evitare problemi respiratori o l'ingestione delle spore.
Ricordiamo inoltre di lavare bene la pianta e di asciugarla prima di offrirla ai nostri pappagalli.


Photo by Kiwitan
Immagine: Cocca amazzone aestiva aestiva che mangia un fiore di tarassaco
 ( Taraxacum Officinale ) .


Dobbiamo poi ricordare che , per il suo forte potere diuretico, è bene non somministrare la pianta ed i fiori a pappagalli che non seguono una dieta bilanciata che comprende anche una buona dose di frutta e verdura, evitando così una possibile disidratazione dell'animale.


ALCUNE IDEE SU COME FORNIRLO:



Photo by Fabio
Immagine: Ciotola di tarassaco ( Taraxacum Officinale )
all'interno della gabbia.


                              
                                      Photo by Fabio 
                                           Immagine: scatola contenente tarassaco ( Taraxacum Officinale )  
                                    e pigne.


La pianta può essere offerta in diversi modi, con o senza radice, all'interno delle ciotole assieme a frutta e verdura, oppure usando alcuni vasetti in plastica o nelle ciotole collocate internamente o esternamente alla gabbia, così oltre all'alimentazione andremo a stimolare anche la curiosità dell'animale.


Photo by Fabio
Immagine: Clio amazzone aaestiva xanthopterix mentre mangia il tarassaco
 ( Taraxacum Officinale ) .

Photo by Fabio
Immagine: ciotola di tarassaco ( Taraxacum Officinale )
appesa esternamente ad una gabbia.