15 maggio 2013

I Grassi "buoni" e "cattivi".


Oggi prendiamo in considerazione quali sono gli effetti di una dieta sbilanciata e ricca di grassi nei pappagalli.
Siamo soliti vedere la gran parte dei pappagalli, in allevamento, negozi o anche semplicemente in casa di amici o conoscenti, alimentarsi da ciotole ricche di misto semi, dalle composizioni più variegati, spesso contenenti anche estrusi di dubbia qualità e dai colori quasi flùo. 
Bene, è così che ci abituano ad immaginare l'alimentazione base di un pappagallo, nulla di più SBAGLIATO!


Photo by Kiwitan.
Misto semi con girasole.

Dobbiamo pur sempre ricordare che tutti i pappagalli necessitano di una percentuale giornaliera di  grassi, i quali cambiano a seconda della specie.
Altra distinzione va fatta a seconda dei grassi; questi ultimi si dividono in "grassi buoni" o grassi insaturi e "grassi cattivi" o grassi saturi.
I primi, nelle loro categorie di polinsaturi e monoinsaturi, sono contenuti per lo più in oli, le cui catene a doppio legame fanno in modo che i trigliceridi che li contengono non possano formare un struttura compatta e solida ( i grassi saturi sono solitamente in forma solida ).
Tra questi acidi figurano anche i famosi Omega 3 e 6 che fluidificano il sangue, aiutano la strutturazione delle cellule, abbassano il colesterolo cattivo e aiutano la conservazione dei tessuti.
I grassi saturi, invece, aumentano la sintesi del colesterolo e favoriscono problemi cardiovascolari e il rischio di ictus. Questi vengono solitamente contenuti all' interno di tessuti animali ma in alcune eccezioni ( quali olio di palma, di cocco e di semi di cotone ) anche in prodotti di origine vegetale.


Foto recuperata da alcuni siti internet.
A sinistra una fiala contenente il sangue di un pappagallo alimentato con
cibi grassi, a destra come dovrebbe essere il sangue di
un soggetto sano.

La somministrazione di troppi grassi può produrre danni anche irreversibili al fegato, il quale svolge diverse importanti funzioni come: produrre la bile, funzioni metaboliche, diminuisce numerose sostanze tossiche e funge da deposito per  glucosio, vitamina B12, ferro .
I semi non sono comunque da demonizzare, semplicemente vanno dosati con cura e possono essere adoperati come premio integrando la dieta.
In natura, tuttavia, alcuni pappagalli hanno un' alimentazione abbastanza grassa ed uno dei prodotti più consumati dalle grandi are e dai cenerini risultano essere le noci di palma.
Il mesocarpio (la parte carnosa del frutto) della Noce di Palma è ricca in acidi grassi suturi (50% del totale, dei quali il 40% è acido palmitico) e monoinsaturi (40% principalmente oleico) e solamente un 10% di polinsaturi (pricipalmente linoleico e linolenico). 
E' buona norma, detto ciò, avere un occhio di riguardo verso ciò che forniamo nelle ciotole dei nostri pappagalli.
Foto tratta dal sito animalmania.
Noci di palma.

Ponderare per un alimentazione sana e bilanciata, varia, basata su prodotti naturali, frutta, verdura, cereali, carboidrati, una corretta percentuale di lipidi ed estrusi di buona qualità è l' unico modo per assicurare ai nostri compagni pennuti un sano regime di vita, un corretto stimolo alimentare e psicologico.